domenica 1 novembre 2015

BOVA 1979, STORIA DI UN AMORE FINITO TROPPO IN FRETTA



Ci sono amori destinati a durare in eterno, altri che col tempo si affievoliscono diventando abitudine, altri che invece svaniscono senza lasciare traccia.

martedì 27 ottobre 2015

L'INFINITA PAZIENZA DEI LUOGHI DELL'ANIMA

(Foto, pagina facebook Pietrapennata)



Ci sono luoghi attraversati da una straordinaria lentezza, la stessa che serve per capirli fino in fondo. L’altro giorno mi è capitata per le mani una vecchia guida turistica stampata dalla Comunità Montana Versante Ionico Meridionale negli anni 80, molti la ricorderanno, si chiamava “I Luoghi della Ginestra”, si presentava in un pratico formato ricco di contenuti, foto e notizie utili.

giovedì 15 ottobre 2015

13 MAGGIO '85. L'ULTIMA VOLTA DELLO SCUDO CROCIATO



Vota Tromba, vota Tromba, vota Tromba. A chi non è di Bova questa nenia ossessiva di sicuro non dirà molto, anzi credo proprio non dica nulla, a chi come noi ha vissuto Bova, intendo in età della ragione dai lontani anni ottanta e anagraficamente anche da  prima, di certo suggerirà tante cose, intanto una data ben precisa il 1985, ma andiamo con ordine. L’altra sera passeggiavo come faccio spesso lungo la via IV Novembre, ero in compagnia di Mimmo un paesano che come me ama sgranchirsi le gambe su quello che una volta chiamavamo “lu stratùni”, quello che col tratto da San Giovanni a Verceo, rimane uno dei luoghi per antonomasia riservati alla passeggiata dei bovesi.

martedì 6 ottobre 2015

CARTOLINE DI UN CALCIO CHE NON C'E' PIU'

Etna, Alia, Carabetta…24 aprile '88. Cartoline di un calcio che non c'è più

Qualche sera addietro di rientro da Roccella sono passato casualmente di fronte al campo sportivo di Locri e costeggiando la struttura ho avvertito di colpo l’esigenza di fermare l’auto per fare quattro passi. Sarà stata la luce soffusa del tramonto o forse i tanti pensieri che in quel preciso momento mi affollavano la testa, non so, una cosa è certa, guardare il muro di cinta di quel campo mi ha riportato alla mente ambientazioni di tanti anni fa che mi hanno fatto sentire quella situazione stranamente familiare, e per un attimo è stato come se il tempo non fosse mai trascorso.

martedì 1 settembre 2015

GLI ARCHI DI CHARACA

La  Marina vista da località Caracas. Foto di Pasquale Callea  

Ormai da qualche tempo, subito dopo l’alba, a volte anche prima, nell'attesa della stessa, mi piace scendere giù in campagna. A dire il vero non si tratta della solita campagna intesa nel senso stretto del termine, sarebbe più corretto chiamarla periferia del paese, un angolo discreto raggiungibile anche a piedi dove ho un pezzo di terra, un orticello ed una casetta ereditati da mio padre, un angolo di paradiso dove eclissarsi nei momenti di minore smalto. Su quel crinale che anticipa di poco il borgo, anche se non ci sono più gli animali di un tempo (i maiali, le galline, i tacchini, le capre, i colombi ed i conigli), grazie alla solerzia di mia moglie resistono ancora pomodori, zucchine, melanzane e alberi da frutto. 

martedì 25 agosto 2015

SAN GIOVANNI, LE SUE MONTAGNE E QUEL PALLONE CHE NON ROTOLA PIU'



Sono tante le luci della Calabria Greca, talmente tante che a guardarle bene, quasi ti sfuggono le ombre, insomma, corri il rischio di sembrare di parte, poi guardi meglio e ti accorgi che con un occhio più attento, anche le seconde vengono a galla, lasciando una scia dal colore indefinito e dal gusto inconfondibilmente amaro. L’altro giorno scendevo giù dalla montagna lungo la strada che porta al paese, quando arrivato nei pressi del campo sportivo, su quella sella naturale, unico accesso alla montagna che i bovesi chiamano San Giovanni, mi sono fermato, attirato da un silenzio che a volte sembra richiamare la tua attenzione più di qualsiasi altro frastuono. 

domenica 23 agosto 2015

23 AGOSTO '91 FINE DI UN CAPITOLO LUNGO TRENT'ANNI




Saluti, partenze, promesse di rivedersi magari a Natale o alla peggio la prossima estate, insomma il solito copione di una stagione che cala i titoli di coda, lo dicono le auto, ne conto sempre meno lungo via IV Novembre, lo dice l’aria pungente che su da noi in Aspromonte costringe al giubbino ed alla felpa. Considerando tutto questo ed aggiungendoci anche la stanchezza di molte notti bianche o se preferite in bianco, stasera sono rimasto a casa a pensare. È strana l’atmosfera stasera, è una di quelle sere in cui ti passano in testa un sacco di cose che non riesci a mettere bene in ordine, una di quelle sere durante le quali molte, forse troppe cose sembrano suggerirti un  deja vu dal retrogusto amaro.

martedì 4 agosto 2015

L'ANTICA RADICE DELLA CALABRIA GRECA


Ci sono circostanze, appuntamenti, ricorrenze il cui solo pensiero mi fa sentire vecchio più di tante altre cose, più del guardarmi allo specchio ogni mattina scoprendo sempre qualche capello bianco che va a fare compagnia agli altri. Ecco, per fare un esempio pratico ieri sera è iniziata la diciassettesima edizione del Festival di musica etnica dell’Area grecanica, si avete capito bene, sto parlando del Palearìza, per chi non mastica il greco di Calabria “l’Antica radice”.

martedì 28 luglio 2015

ROCCELLA E IL FASCINO DI UNA NOTTE DI MEZZ'ESTATE


Non più di un mesetto fa, su quella che mi piace definire la nostra rubrica, diciamo pure la "più migliore rubrica che esita", scrivevo dell'esperienza della Coop. San Leo di Bova che da oltre un ventennio è impegnata a far riscoprire l'Area grecanica attraverso dei percorsi di trekking particolari che ripercorrono le orme di Edward Lear, scrittore e paesaggista inglese che nel 1847 attraversò la Calabria a dorso di mulo tracciando quello che i novelli viaggiatori hanno ribattezzato "il Sentiero dell'Inglese".

martedì 16 giugno 2015

STORIA DI UN TRIONFO TUTT'ALTRO CHE ANNUNCIATO



  
C’è da giurarci, qualche giorno fa c’è stata gente  incollata ai televisori, come non accadeva da tempo in occasione di certi appuntamenti, gente che a certi appuntamenti, come David di Donatello, preferiva certo una partita di calcio o al più una partitella a carte con gli amici. “Anime Nere” di Francesco Munzi, tratto dall’ormai famoso e omonimo lavoro di Gioacchino Criaco, è riuscito, tra le altre cose anche in questo, a riconciliare tanti calabresi col piccolo schermo.

martedì 9 giugno 2015

SULLE ORME DI LEAR PER RISCRIVERE LA STORIA


Sono lunghi e pieni di ostacoli i percorsi verso la gloria, ve ne sono alcuni programmati che per essere battuti necessitano di lunghi periodi e di tanta pazienza, ve ne sono altri per i quali serve egual pazienza, ma il risultato è meglio di quello che ti aspettavi quando, una volta partito non avevi ben chiaro neanche quale sarebbe stato l’approdo.

martedì 19 maggio 2015

L'INTUIZIONE CHE FA LA DIFFERENZA



Più passa il tempo più mi convinco di una cosa: nella vita ci sono intuizioni che fanno la differenza, lampi di genio che spostano la lancetta, bloccandola o facendola schizzare in avanti, deviando spesso e volentieri il corso degli eventi. Pensare ad un romanzo che descriva e nel contempo riscriva in un certo senso un capitolo particolare della storia della nostra montagna e della sua gente dell’ultimo quarantennio è già, di per sé, una grande intuizione; regalare, poi, al grande pubblico una trasposizione cinematografica di tutto questo completa l’opera e lo fa in modo a dir poco geniale. Sto parlando, naturalmente, di Anime Nere, opera prima dello scrittore Gioacchino Criaco da cui è stato tratto l’omonimo lavoro cinematografico di Francesco Munzi.

martedì 28 aprile 2015

UN GENOCIDIO GRECANICO INCOMPIUTO



Quando parli di Calabria greca, parli anche di luoghi della memoria, di centri e di storie abbandonate per sempre. È questione di punti di vista: c’è chi in un luogo abbandonato vede la fine di un percorso, interrotto di colpo e ripreso chissà dove, c’è invece chi interpreta a modo proprio l’abbandono, quasi come un’inconsueta opera di  conservazione, un tentativo di fermare il tempo cristallizzandolo ad un determinato periodo e regalandolo a chi verrà. L’area grecanica ci parla, tra le altre cose, anche di luoghi della memoria ed uno in particolare sembra testimoniare la sofferenza della gente greca di Calabria delineandone un profilo ben definito. 

sabato 25 aprile 2015

O POSTERI, IL PORTALETTERE


Calabria greca. O Postéri, il portalettere
«Faceva un freddo tremendo quel 2 di gennaio del ‘49 a Bova, erano le 5:30 del mattino, in piazza davanti l’ufficio postale c’eravamo io e Domenico, lui era il titolare io un semplice aiutante. Partimmo a piedi e la tormenta che imperversava da qualche ora ci avrebbe accompagnato fino al primo pomeriggio. Arrivammo a Roghudi verso le 10:00 e quando fummo là al centro di quel piccolo abitato mi sembrò di essere all’altro mondo, era il mio primo giorno di lavoro, non lo dimenticherò mai».

domenica 29 marzo 2015

DONNA FRANCESCA, MEMORIA STORICA DI FERRUZZANO

Reportage. La signora Francesca e la storia di Ferruzzano
I bivi nella vita sono tanti, lo abbiamo già detto, così come tante sono le scelte differenti e i piatti della bilancia su cui soppesare i risultati. Ci eravamo salutati circa un mese fa con qualche interrogativo, col dilemma su quanto e quale piatto si fosse abbassato di più nella bilancia della storia di Bova e Ferruzzano uniti da una data, quella dell’11 marzo 1978, quando un terremoto fece incontrare i loro destini poi divisi nuovamente, a vent’anni di distanza, da scelte differenti.

domenica 22 marzo 2015

SUL BINARIO DELLA MEMORIA


 Spesso i luoghi fisici sono legati a segni distintivi ben precisi, caratteristiche geografiche, storia, aneddoti, personaggi e monumenti che diventano elementi di immediata identificazione. Chi giunge a Bova, dopo aver percorso i circa 9 km che separano il centro dalla marina avverte fin da subito di trovarsi in un luogo speciale. A qualche metro dal centro, in una piazzetta ribattezzata Piazza ferrovieri d’Italia, c’è la locomotiva a vapore GR 740/054, costruita nel 1912 nelle acciaierie Ansaldo di Genova Sampierdarena.

domenica 18 gennaio 2015

L'ORTI DI MASCIU LEU


Campi di Bova, "L'orti di Masciu Leu"

Aspetto la neve, la prima dell’inverno o, se preferite, l’ultima dell’anno.

Il vento oggi è costante e insopportabile, imperversa violento, entra nella canna fumaria del camino e mi fa compagnia con rumori sinistri, ora metallici, ora simili ad una voce roca e graffiante.

Come capita ormai da qualche anno, quando aspetto la neve come oggi, davanti al camino acceso, in una nebbiosa, ultima domenica dell’anno, mi tornano alla mente racconti, aneddoti, storie, a volte nitide, altre volte sfocate dal tempo. Mi torna alla mente, non so perché, uno dei tanti racconti che sentivo da bambino, uno di quelli che, quando si saliva sù, in montagna, tra la fine degli anni Settanta e l’inizio del decennio successivo, partivano quasi in automatico, ed io ascoltavo, affascinato dalla possibilità di conoscere chi e cosa fosse stato prima di me in quei luoghi che stavo attraversando.

LUNGO IL SENTIERO DELLA CIVILTA' CONTADINA


Ci sono giorni in cui sale forte una voglia che col tempo diventa necessità, la voglia di rivisitare il passato come pratica essenziale per rimanere legati a qualcosa che ci è appartenuto. Mi viene in mente il sentimento di Corrado e della sua “Gente in Aspromonte”, quando in quelle giornate dedicate alle lunghe passeggiate mi capita di passare per la Via Santo Spirito, quella stretta e suggestiva stradina che su nel cuore di Bova porta dalla Chiesa dello Spirito Santo al Santuario di San Leo.