domenica 18 gennaio 2015

L'ORTI DI MASCIU LEU


Campi di Bova, "L'orti di Masciu Leu"

Aspetto la neve, la prima dell’inverno o, se preferite, l’ultima dell’anno.

Il vento oggi è costante e insopportabile, imperversa violento, entra nella canna fumaria del camino e mi fa compagnia con rumori sinistri, ora metallici, ora simili ad una voce roca e graffiante.

Come capita ormai da qualche anno, quando aspetto la neve come oggi, davanti al camino acceso, in una nebbiosa, ultima domenica dell’anno, mi tornano alla mente racconti, aneddoti, storie, a volte nitide, altre volte sfocate dal tempo. Mi torna alla mente, non so perché, uno dei tanti racconti che sentivo da bambino, uno di quelli che, quando si saliva sù, in montagna, tra la fine degli anni Settanta e l’inizio del decennio successivo, partivano quasi in automatico, ed io ascoltavo, affascinato dalla possibilità di conoscere chi e cosa fosse stato prima di me in quei luoghi che stavo attraversando.

LUNGO IL SENTIERO DELLA CIVILTA' CONTADINA


Ci sono giorni in cui sale forte una voglia che col tempo diventa necessità, la voglia di rivisitare il passato come pratica essenziale per rimanere legati a qualcosa che ci è appartenuto. Mi viene in mente il sentimento di Corrado e della sua “Gente in Aspromonte”, quando in quelle giornate dedicate alle lunghe passeggiate mi capita di passare per la Via Santo Spirito, quella stretta e suggestiva stradina che su nel cuore di Bova porta dalla Chiesa dello Spirito Santo al Santuario di San Leo.