Un omaggio alle radici greche e magno greche dell’Europa, tributato
attraverso un doppio appuntamento, l’ennesimo di alto spessore culturale
promosso dall’Associazione Bova Lyfe.
È stato certamente questo il filo
conduttore della due giorni dedicata al tema “Grecia, Magna Grecia, Europa”, un
evento che ha visto come suggestive cornici il Museo Nazionale della Magna
Grecia di Reggio Calabria e lo Spazio Cultura del comune di Bova, uno dei
borghi più belli d’Italia. L’iniziativa realizzata proprio in collaborazione
con il Museo di Reggio Calabria e l’Ambasciata greca in Italia, è stata fatta
volutamente coincidere con le Giornate Europee del Patrimonio Culturale, sabato
22 e domenica 23 settembre 2018. Oltre al coordinamento scientifico del
Professore Louis Godart, archeologo e filologo di fama mondiale, membro
dell’Accademia Nazionale dei Lincei e già Consigliere per la Conservazione del
Patrimonio Artistico presso la Presidenza della Repubblica Italiana, hanno
preso parte all’evento anche l’Ambasciatrice Greca in Italia, Tasia Athanasiou,
la Direttrice del Museo Bizantino e Cristiano di Atene, Katerina Dellaporta, il
Professor Filippo Avilia, dell’Università IULM di Milano, ed i Professori
Pasquale Amato dell’Universita per Stranieri di Reggio Calabria e Giuseppe
Caridi dell’Università degli studi di Messina.
Volendo andare oltre la cronaca,
sono certamente tanti gli spunti di riflessione, a margine di una due giorni
intensa e ricca di contenuti, tanti quanto gli appuntamenti che negli ultimi
due anni hanno fatto accendere i riflettori su una nuova realtà associativa
come Bova Lyfe, che definire patrimonio solo bovese sarebbe di certo riduttivo.
Ho imparato a conoscerla Bova Lyfe, l’ho fatto attraverso gli occhi, la voce e
soprattutto la personalità vulcanica e romantica del suo presidente, quel
Saverio Micheletta, già protagonista, proprio nella sua Bova, della
realizzazione del museo della civiltà contadina, un percorso all’aperto
attraverso cui si rievocano le radici agro pastorali della terra dei greci di Calabria.
Non fa mai nulla per caso Saverio Micheletta, ogni azione ha una sua
prospettiva e nel caso di Bova Lyfe la prospettiva ha un sapore nobile e
profondo, custodito in uno scrigno che conserva un’idea di ampio respiro.
Un
incontro di spessore internazionale come quello appena archiviato assume un
valore che nelle intenzioni del suo ideatore va certamente oltre quelli che
possono essere i pur pregevoli contenuti accademici, assumendo il profondo
significato di un salto oltre i confini regionali e nazionali, attraverso cui
si vuole porre all’attenzione europea il contesto della Calabria greca,
restituendo a Bova, culla della grecità calabrese e con essa ad un’intera area
geografica e culturale la giusta dignità, figlia di una cultura millenaria. È
già difficile immaginare percorsi a lunga gittata, figuriamoci realizzarli, lo
sa bene Saverio Micheletta che conosce il dna di una terra come la Calabra e
quello del Sud più in generale, dove spesso a vincere sono l’apatia e la
mancanza di prospettiva. Pensare a dove si vuole andare, ancor prima di aver
acceso il motore dell’auto, è una pratica che dalle nostre parti appare tanto
scontata quanto poi inattuata, ecco perché quando raramente si ha la fortuna di
incontrare la lungimiranza di menti illuminate, la si deve abbracciare a piene
mani, e poco importa quanti saranno gli abbracci e la loro intensità, poco o
nulla importa se saranno tutti sinceri, perché in una terra arida di tutto,
priva com’è anche della forza di immaginare un futuro, c’è chi quel futuro lo immagina
e cerca addirittura di scriverlo per regalarlo a chi avrà forza e voglia di
leggerlo. Almeno un grazie sincero a Saverio Micheletta lo dobbiamo, per quella
sua affatto scontata capacità di indicare una via maestra da percorrere, restituendo a tanti il gusto del
bello e con esso anche solo una speranza di immaginare un prosieguo che vada
oltre le omologazioni di una società sempre più imbruttita, povera di sentimenti
e lontana dalle periferie, cuore ancora pulsante di un’Italia minore che chiede
solo di poter continuare a vivere.
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