Pubblicato su Calabria on web 15/5/2017 http://www.calabriaonweb.it/2017/05/14/borghi-piu-belli-ditalia-bilanci-prospettive-parla-bruno-cortese-coordinatore-calabrese-del-club/
Oriolo, Aieta, Altomonte, Civita, Morano Calabro, Fiumefreddo Bruzio, Santa Severina, Stilo, Gerace, Bova e Scilla. Sono undici i borghi calabresi ad oggi inseriti nell’elenco dei 274 comuni italiani del Club dei Borghi più Belli d’Italia, undici realtà divenute negli anni testimoni del brand Calabria, testimoni di un Paese che proprio dalle eccellenze sembra voler ripartire.
Oriolo, Aieta, Altomonte, Civita, Morano Calabro, Fiumefreddo Bruzio, Santa Severina, Stilo, Gerace, Bova e Scilla. Sono undici i borghi calabresi ad oggi inseriti nell’elenco dei 274 comuni italiani del Club dei Borghi più Belli d’Italia, undici realtà divenute negli anni testimoni del brand Calabria, testimoni di un Paese che proprio dalle eccellenze sembra voler ripartire.
Lo dicono le statistiche che da oltre un
decennio parlano di un ritorno alle periferie, lo dice il Ministero dei
Beni Culturali e del Turismo che ha indicato il 2017 come anno dei
Borghi, programmando dodici mesi segnati da una miriade di iniziative
culturali e di promozione che vedranno protagonisti proprio i piccoli
centri italiani. Sono tanti e tutti convergenti i segnali che indicano
una tendenza chiara in una fase storica assai delicata per una società
che si sta velocemente ridisegnando nella forma e nelle abitudini.
La
voglia è quella di riscoprire una qualità della vita oggi rintracciabile
per alcuni aspetti solo nelle realtà di nicchia, in quei piccoli
paradisi fatti di bellezze naturalistiche, gastronomiche e culturali.
Quale sia l’obiettivo del Club si capisce subito, sin dalle prime
battute scambiate con Bruno Cortese in un soleggiato e freddo pomeriggio
di metà marzo nella terrazza naturale di Fiumefreddo Bruzio (CS). Bruno
è il coordinatore calabrese del Club, lui, sindaco di lungo corso ed
oggi amministratore comunale di Santa Severina (KR) è sul tirreno a
testimoniare la vicinanza del Club in occasione della partecipazione di
Fiumefreddo al concorso “IL Borgo dei Borghi”. Giusto per la cronaca,
l’avventura per Fiumefreddo nell’importante kermesse si concluderà con
un lusinghiero sesto posto su ventuno partecipanti. Ha le idee chiare
Bruno su quale debba essere la mission del Club in senso lato ed in
Calabria più in particolare, idee chiare come sedici anni fa. Seduti al
tavolino di un bar a sorseggiare un caffè di fronte al municipio, da
dove lo sguardo abbraccia in un colpo solo tirreno e Catena Costiera,
gli chiediamo di ricordare con noi i prodromi di un’avventura lunga
oltre un quindicennio.
“Ricordo ancora molto bene - dice Bruno Cortese -
quando nacque il Club nel lontano 2001 su
impulso della Consulta del Turismo dell’Associazione Nazionale dei
Comuni Italiani (ANCI). In quella occasione, con Santa Severina fummo
presenti assieme a Bova come unici comuni calabresi tra i soci
fondatori. In quel momento, pur mossi dai migliori propositi non
potevamo di certo immaginare che negli anni l’interesse sarebbe
cresciuto fino a questo punto, possiamo dire di avere letto in anticipo
una tendenza oggi esplosa su scala non solo nazionale.
Qual’è la situazione oggi ?
"Sono
centinaia i piccoli borghi italiani che rischiano lo spopolamento ed il
conseguente degrado a causa di una situazione di marginalità rispetto
agli interessi economici che gravitano intorno al movimento turistico e
commerciale. Per questo il Club si prefigge di garantire, attraverso la
tutela, il recupero e la valorizzazione il mantenimento di un patrimonio
di monumenti e di memorie che altrimenti andrebbe irrimediabilmente
perduto".
Quali sono gli obiettivi del Nazionale e soprattutto quali quelli del coordinamento calabrese ?
"La nostra speranza, negli anni già parzialmente realizzata, è quella
che le sempre più numerose persone che ritornano a vivere nei piccoli
centri storici ed i visitatori che sono interessati a conoscerli possano
trovare quelle atmosfere, quegli odori e quei sapori che fanno
diventare la tipicità un modello di vita a cui avvicinarsi. Tra i
principali obiettivi fissati c’è sicuramente quello di abbattere
idealmente le distanze dal Pollino allo Stretto, coordinando in modo
sinergico la programmazione del Club, ragionando non più come singole
realtà comunali, ma come rappresentanti di un unico organismo cui è
demandato il compito di rappresentare la Calabria nel Mondo. Si tratta
di un lavoro di rivisitazione culturale, un’inversione di tendenza nel
modo di concepire i rapporti tra comuni della stessa regione".
Quel’è la struttura del Club ?
"E’molto
semplice, attualmente vi fanno parte sul territorio nazionale 274
centri con popolazione inferiore ai quindicimila abitanti (anche se più
del 90% è al di sotto dei cinquemila). Oltre al presidente c’è un
consiglio direttivo, un comitato tecnico scientifico e un coordinatore
per ogni regione che viene eletto dai sindaci dei comuni membri di
quella regione e rimane in carica per tre anni".
Quali le criticità nella nostra regione, se ve ne sono ?
"In
Calabria più che in altre regioni l’obbiettivo del Club di valorizzare e
promuovere le eccellenze si scontra con difficoltà di comunicazione
all’interno della nostra regione, figlie di una condizione geografica,
infrastrutturale e culturale assai particolare che non permette una
programmazione organica".
Il vostro rapporto con le istituzioni sovra comunali ?
"Realtà
importanti come il Club dei Borghi, rappresentano per la nostra regione
un’opportunità regalando una vetrina di qualità che necessità la giusta
attenzione da parte della politica regionale, per questo il nostro
auspicio è quello di poter quanto prima avviare un’interlocuzione
costante con la Giunta e con il Consiglio Regionale programmando assieme
alcune tra le più importanti iniziative da svolgersi tra l’estate e
l’autunno, ma soprattutto gettando le basi per un percorso comune che
non potrà e non dovrà più essere isolato ed occasionale".
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